Il Giardino Pensieroso
Corso di Laurea Magistrale in Architettura – Laboratorio di Progettazione del Paesaggio
Prof. Cristiano Toraldo di Francia
Tutors Cristina Antonelli , Claudio Martini, Sonia Pettinari, Mara Scalvini
Il Convento dell’Annunziata sede della Facoltà di Architettura dell’Università di Camerino è una bianca costruzione in blocchi di travertino immersa nella vegetazione della collina sovrastante il centro storico di Ascoli Piceno.
In realtà gli spazi verdi intorno, non percepiti come parte essenziale dell’architettura, sono trattati solo come uno sfondo, che come tale viene controllato con continue tosature delle erbe per ottenere una neutra superficie colorata ed evitare qualsiasi concorrenza o predominanza degli organismi vegetali sull’organismo architettonico.
La messa in atto della radura dimostra come ancora sopravviva la paura ancestrale dell’incolto visto come caos, elemento naturale da porre sotto controllo e non invece dimostrazione della vitalità biologica del nostro pianeta. Cosi’ quel terzo paesaggio che ci ha ricordato Gilles Clement non essere manifestazione di sporcizia ambientale, ma prezioso rifugio per numerose varietà vegetali, continua a subire attacchi, salvo svelare lungo le nostre strade una volta raso al suolo una ben più reale sporcizia, fatta di bottiglie di plastica, scatole di sigarette, sacchetti e altre dimostrazioni del sentimento italiano verso lo spazio pubblico e il paesaggio in generale.
”Gli alberi sporcano!” mi sento spesso ripetere tutte le volte che tento di piantare alberi vicino alle architetture o in prossimità di parcheggi. In realtà forse soltanto gli alberi potranno salvare il nostro pianeta dalle frane, dal riscaldamento globale e da tutti quei malanni che la nostra pulizia etno-vegetale ci sta procurando.
Facendo seguito a queste considerazioni, il Laboratorio di Progettazione del Paesaggio ha messo in atto una serie di allestimenti di cadenza annuale, con lo scopo di attirare l’attenzione su questa parte vitale del paesaggio del colle dell’Annunziata, che a differenza dell’immobile stereometria dell’Architettura del Convento è soggetta al ciclico fluire del tempo, misura e testimone dell’avvicendarsi delle stagioni.
Ogni anno viene scelto uno spazio verde intorno alla scuola e su tale spazio viene progettato un allestimento temporaneo che usa minimi elementi architettonici come misura labile per entrare in relazione con gli organismi vegetali che vi risiedono.
Abbiamo chiamato questi allestimenti Giardini Pensierosi perché abbiamo affidato agli steli artificiali innestati nei campi frasi, poesie, pensieri sul paesaggio scelti o scritti da ognuno degli studenti, allo scopo di realizzare un colloquio silenzioso con gli elementi vegetali, il cui pensiero ci è forse ancora parzialmente nascosto.
– Il Giardino realizzato nel 2007 ha scelto di interagire con uno spazio laterale di risulta. In questo campo irregolare è stato disegnato un quadrato, formato da 25 canne tutorie di pvc verde piantate nel terreno secondo una griglia a maglie di cm100 di lato. Su ognuno di questi tutori sono state legate delle strisce di plexiglas trasparente di spessore mm 4 e dalle dimensioni di cm 4 x 200.
Su queste ultime con pennarelli indelebili sono state scritte le frasi scelte da ogni studente. Le strisce di plexiglas svettano fuori dei tutori ed oscillano al vento come lunghe foglie trasparenti.
Si ringrazia l’Azienda T-LINE per la fornitura delle strisce di plexiglas
– Il Giardino Pensieroso 2008 ha affrontato il difficile colloquio con il grande campo che sovrasta il lato ad ovest del Convento, considerato sfondo del piazzale di parcheggio delle auto dei docenti.
Contemporaneamente a questo allestimento si costruiva a Chaumont sur Loire, avendo vinto la partecipazione per questo anno, un altro giardino temporaneo dal titolo Le Jardin qu on mange dedicato ai rapporti tra il cibo e il mondo vegetale. In questo caso dal suolo si sollevava una striscia bianca che diventava una lunga tavola che attraversato il giardino/orto ritornava a coincidere con il suolo. Intorno i prodotti della terra raccontavano di un’alimentazione a Km 0 e di come naturale e artificiale si ricomponessero nell’atto del convivio.
Abbiamo pensato che quella striscia di suolo che si sollevava per diventare tavola a Chaumont, si prolungasse fino ad Ascoli per attraversare il grande campo mettendo in comunicazione il piano della scuola con la sommità della collina, dividendo in due parti lo spazio verde svelandone cosi’ la grande dimensione.
Tale segno è realizzato da una striscia di polietilene larga cm 120 per una lunghezza di circa m 60.
Una serie di fori sono stati ritagliati in maniera casuale per permettere la fuoriuscita di erbe e fiori a interrompere come isole di verde il bianco telo di plastica.
A intervalli regolari lungo il lato sud una serie di fini aste di legno alte cm 220 portano legati con filo di ferro e spago fogli di polietilene di cm 10×30 con su scritti i pensieri scelti dagli studenti.
Abbiamo chiesto e ottenuto che per due mesi non si tagliassero le erbe del campo. Queste sono cresciute fino a concorrere in altezza con le aste di legno tutori dei pensieri.
Nel frattempo gli studenti hanno potuto fotografare e registrare la varietà di specie vegetali che sono cresciute nell’oasi naturalistica dell’Annunziata come l’Hermodactylus tuberosus (Bellavedova o Bocca di lupo) e più tardi a metà Giugno l’Ophrys apifera Hudson (Vesparia).
La striscia bianca di polietilene larga cm120 ha registrato nel tempo il crescere della vegetazione, che ne ha ridotto la sezione fino a ricoprirla interamente.
A questo punto finalmente abbiamo dato il permesso di tagliare ”le erbacce”.
Giardino pensieroso 2007
Giardino pensieroso 2008