[Lab] Il Paesaggio delle aree industriali dismesse: il recupero dell’area Ex Carbon, Ex Cava Penserini a Pesaro

Corso di Laurea Magistrale in Architettura- (classe 4M)- A.A. 2006-07
Laboratorio di Progettazione del Paesaggio
Prof. Cristiano Toraldo di Francia

Tutor: Arch. Claudio Martini, Arch. Cristina Antonelli

Contenuti disciplinari dell’insegnamento
Parlare di paesaggio oggi vuole dire riconoscere come oramai l’intera superficie della Terra direttamente o indirettamente sia il risultato di trasformazioni umane, compresi quel deserto o quelle distese di ghiaccio delle calotte polari, che fino a qualche tempo fa ritenevamo pura natura incontaminata, ultima frontiera indenne dall’antropizzazione generalizzata del pianeta.
Lo scioglimento accelerato dei ghiacciai e l’incipiente desertificazione di molte aree del globo dovute all’effetto serra sono in effetti altrettanti progetti scellerati di produzione di paesaggio a scala planetaria.
Possiamo allora provare a leggere queste trasformazioni operate dall’uomo sulla superficie del pianeta riassumendole secondo alcune tipologie, (urbano, disegnato, lavorato, costiero, naturale) ben coscienti della genericità di tali distinzioni, e della relativa dipendenza dalla variabile tempo (storico e meteorologico), che hanno reso tale superficie un complesso e dinamico palinsesto.
Quando parliamo di paesaggio disegnato pensiamo alla trasformazione operata su limitate porzioni di territorio, con intenzioni estetiche e ludiche (dal giardino, al parco, alla land art).
Ci troviamo di fronte ad un sistema di comunicazione che utilizza il progetto di paesaggio, come composizione di elementi naturali, terreno, acque e vegetazione, insieme a componenti “artificiali” architettonici, seppur sempre ottenuti da processi di trasformazione di elementi naturali, pietre squadrate, terre cotte o legni sagomati, con il risultato di un forte grado di ambiguità tra naturale e artificiale.
Dall’ hortus conclusus dell’ interno delle case romane, al giardino all’italiana, ai parchi urbani fino alle opere di land art, è un susseguirsi di paesaggi disegnati con intenzioni estetiche siano essi “teatri del mondo e della memoria”, piuttosto che metafore del potere territoriale del principe, oppure rappresentazioni di una sublime nostalgia per una natura idealizzata, “pittoresca”, a compensazione di una sempre più densa concentrazione urbana.
Fino alla Land art che rifiutando i tradizionali limiti dell’opera d’arte all’interno dei musei e dei giardini propone segni a scala del pianeta dichiarando apertamente di assumere il paesaggio come materiale artistico e non più come sfondo.
Attraverso le immagini dell’Utopia critica di Superstudio si porta al limite la concezione classica del rapporto tra natura e architettura, tra città e campagna. La figura retorica della dimostrazione per assurdo smaschera attraverso i fotomontaggi del Monumento Continuo l’immagine pubblica di un nuovo rapporto che non sarà più di contrapposizione ma di ibridazione e alleanza.
La soluzione vincitrice del concorso per il Parco della Villette di Tschumy e il progetto di Koolhas, attraverso la progettazione per layers di fatto aboliscono ogni residuo di ordine classico-gerarchico introducendo un tipo di concezione compositiva paratattica dei materiali del progetto.
Natura e architettura si fondono nel progetto.
L’obiettivo del corso sarà quindi la conoscenza del senso, del valore e della qualità del paesaggio e delle componenti che lo configurano, secondo accezioni fortemente legate ad una interpretazione delle forme del territorio, come forme della complessità, nella quale elementi naturali e elementi artificiali trovano una reciproca contaminazione.
In questa luce il corso riconosce a tutte le forme del territorio l’appartenenza ai temi della progettazione sia per il caso del mantenimento, sia del restauro, sia dell’innovazione insediativa, sia in sostanza per tutti i temi propri della progettazione.
Lo studente dovrà essere in grado di esprimere un progetto di architettura, interpretando il territorio e per esso il paesaggio che lo connota, come costruzione complessiva di una stessa geografia nella quale si sperimentano le ragioni progettuali più ampie, secondo le necessità e le utilità che gli interventi di modificazione implicano.
Dovrà inoltre essere in grado di leggere i processi di trasformazione fisica avvenuti in un dato territorio come risultato di analoghi processi di evoluzione sociale ed economica e dei loro rapporti con lo sfruttamento dei suoli.
Dovrà inoltre possedere le necessarie conoscenze tecniche di manipolazione dei materiali naturali e artificiali che compongono un territorio per poter intervenire sia nel caso della manutenzione che nel caso della trasformazione del paesaggio.

Strumenti di insegnamento
Le lezioni corredate da immagini e filmati, saranno svolte secondo i seguenti temi:
1-Teoria e storia del concetto di paesaggio
2-I materiali naturali
3-Inquadramento normativo
4-Storia e rilievo dell’area di progetto
A corredo delle esercitazioni sarà richiesto agli studenti la redazione di un libretto/diario di osservazioni e rilievi a vista dei paesaggi studiati dai progetti e in particolare delle specie arboree, al fine di abituarli alla lettura delle trasformazioni e alla conoscenza dei materiali naturali .
Le lezioni saranno propedeutiche alla redazione di un progetto che sarà descritto da tavole di disegni, renderings, fotomontaggi e modelli in scala.

Tempi e fasi di attuazione del programma
Il Laboratorio sarà condotto attraverso lezioni teoriche e attività di progettazione in aula per la durata di 13 settimane e sarà diviso in 2 sequenze di 5 settimane, ognuna delle quali corrisponderà alla progettazione di una porzione di paesaggio e a un tema specifico del progetto globale.
I temi scelti sono la riconversione a Parco di due Aree industriali dismesse:
l’area ex Carbon ad Ascoli Piceno e la ex cava di ghiaia in località Fienile grande a Pesaro.

Verifiche didattiche e modalità di esame
Il Laboratorio si avvarrà di due critiche pubbliche corrispondenti alle due fasi del progetto. Tali critiche faranno parte integrante del giudizio finale.
L’esame sarà condotto con un breve colloquio sulla conoscenza e padronanza dei principali argomenti trattati e affrontati durante il corso e la presentazione delle tavole e del modello.

Testi consigliati
X-Scapes-C. Toraldo di Francia- Alinea 2005
L’architettura del suolo- Luigi Coccia- Alinea 2005
Manuale di architettura del paesaggio- Gilberto Oneto- Alinea 2004
Progettare la natura- Franco Panzini- Zanichelli 2005
Dizionario dei nuovi paesaggisti- P.Nicolin, F.Rephisti- Skira 2003

Il recupero dell’area Ex Carbon

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studentesse: Dayla Riera, Paola Tassetti

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studentessa: Silvia Valori

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Il recupero dell’ex cava Penserini a Pesaro

studenti: Mara Scalvini, Sonia Pettinari

01 02 03 04 06 07 08 08a 09 10

studenti: Dayla Riera, Paola Tassetti

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studenti: Ilde Cipolletti, Pauline Albert

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studenti: Andrea Bellucci, Michele Giampieri

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studenti: Anna Maria Digiglio, Stefano Galiffa

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studenti: Mauro Marziali, Christian Rubini

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studenti: Fabio Gaspari, Alessandro Ricciotti

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studenti: Lucia Boncori, Massimo Guidotti

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studente: Marco Antonini

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studenti: Mirko Bugiolacchi, Francesco Evangelisti

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studenti: Paola Croci, Sara D’Agostino

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studenti: Sante Corradetti, Daniele Di Giosia

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studente: Silvia Valori

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