

Giardino pensieroso 2007
Giardino pensieroso
2008 |
Il Convento
dell'Annunziata sede della Facoltà di Architettura dell'Università di Camerino è
una bianca costruzione in blocchi di travertino immersa nella vegetazione della
collina sovrastante il centro storico di Ascoli Piceno.
In realtà gli spazi verdi intorno, non percepiti come parte essenziale
dell'architettura, sono trattati solo come uno sfondo, che come tale viene
controllato con continue tosature delle erbe per ottenere una neutra superficie
colorata ed evitare qualsiasi concorrenza o predominanza degli organismi
vegetali sull'organismo architettonico.
La messa in atto della radura dimostra come ancora sopravviva la paura
ancestrale dell'incolto visto come caos, elemento naturale da porre sotto
controllo e non invece dimostrazione della vitalità biologica del nostro
pianeta. Cosi' quel terzo paesaggio che ci ha ricordato Gilles Clement non essere
manifestazione di sporcizia ambientale, ma prezioso rifugio per numerose varietà
vegetali, continua a subire attacchi, salvo svelare lungo le nostre strade una
volta raso al suolo una ben più reale sporcizia, fatta di bottiglie di plastica,
scatole di sigarette, sacchetti e altre dimostrazioni del sentimento italiano
verso lo spazio pubblico e il paesaggio in generale.
''Gli alberi sporcano!'' mi sento spesso ripetere tutte le volte che tento di
piantare alberi vicino alle architetture o in prossimità di parcheggi. In realtà
forse soltanto gli alberi potranno salvare il nostro pianeta dalle frane, dal
riscaldamento globale e da tutti quei malanni che la nostra pulizia etno-vegetale ci sta procurando.
Facendo seguito a queste considerazioni, il Laboratorio di Progettazione del
Paesaggio ha messo in atto una serie di allestimenti di cadenza annuale, con lo
scopo di attirare l'attenzione su questa parte vitale del paesaggio del colle
dell'Annunziata, che a differenza dell'immobile stereometria dell'Architettura
del Convento è soggetta al ciclico fluire del tempo, misura e testimone
dell'avvicendarsi delle stagioni.
Ogni anno viene scelto uno spazio verde intorno alla scuola e su tale spazio
viene progettato un allestimento temporaneo che usa minimi elementi
architettonici come misura labile per entrare in relazione con gli organismi
vegetali che vi risiedono.
Abbiamo chiamato questi allestimenti Giardini Pensierosi perché abbiamo affidato
agli steli artificiali innestati nei campi frasi, poesie, pensieri sul paesaggio
scelti o scritti da ognuno degli studenti, allo scopo di realizzare un colloquio
silenzioso con gli elementi vegetali, il cui pensiero ci è forse ancora
parzialmente nascosto.
- Il Giardino realizzato nel 2007 ha scelto di interagire con uno spazio
laterale di risulta. In questo campo irregolare è stato disegnato un quadrato,
formato da 25 canne tutorie di pvc verde piantate nel terreno secondo una
griglia a maglie di cm100 di lato. Su ognuno di questi tutori sono state legate
delle strisce di plexiglas trasparente di spessore mm 4 e dalle dimensioni di cm
4 x 200.
Su queste ultime con pennarelli indelebili sono state scritte le frasi scelte da
ogni studente. Le strisce di plexiglas svettano fuori dei tutori ed oscillano al
vento come lunghe foglie trasparenti.
Si ringrazia l'Azienda T-LINE per la fornitura delle strisce di plexiglas
- Il Giardino Pensieroso 2008 ha affrontato il difficile colloquio con il grande
campo che sovrasta il lato ad ovest del Convento, considerato sfondo del
piazzale di parcheggio delle auto dei docenti.
Contemporaneamente a questo allestimento si costruiva a Chaumont sur Loire,
avendo vinto la partecipazione per questo anno, un altro giardino temporaneo dal
titolo Le Jardin qu on mange dedicato ai rapporti tra il cibo e il mondo
vegetale. In questo caso dal suolo si sollevava una striscia bianca che
diventava una lunga tavola che attraversato il giardino/orto ritornava a
coincidere con il suolo. Intorno i prodotti della terra raccontavano di
un'alimentazione a Km 0 e di come naturale e artificiale si ricomponessero
nell'atto del convivio.
Abbiamo pensato che quella striscia di suolo che si sollevava per diventare
tavola a Chaumont, si prolungasse fino ad Ascoli per attraversare il grande
campo mettendo in comunicazione il piano della scuola con la sommità della
collina, dividendo in due parti lo spazio verde svelandone cosi' la grande
dimensione.
Tale segno è realizzato da una striscia di polietilene larga cm 120 per una
lunghezza di circa m 60.
Una serie di fori sono stati ritagliati in maniera casuale per permettere la
fuoriuscita di erbe e fiori a interrompere come isole di verde il bianco telo di
plastica.
A intervalli regolari lungo il lato sud una serie di fini aste di legno alte cm
220 portano legati con filo di ferro e spago fogli di polietilene di cm 10x30
con su scritti i pensieri scelti dagli studenti.
Abbiamo chiesto e ottenuto che per due mesi non si tagliassero le erbe del
campo. Queste sono cresciute fino a concorrere in altezza con le aste di legno
tutori dei pensieri.
Nel frattempo gli studenti hanno potuto fotografare e registrare la varietà di
specie vegetali che sono cresciute nell'oasi naturalistica dell'Annunziata come
l'Hermodactylus tuberosus (Bellavedova o Bocca di lupo) e più tardi a metà
Giugno l'Ophrys apifera Hudson (Vesparia).
La striscia bianca di polietilene larga cm120 ha registrato nel tempo il
crescere della vegetazione, che ne ha ridotto la sezione fino a ricoprirla
interamente.
A questo punto finalmente abbiamo dato il permesso di tagliare ''le erbacce''. |